Storia

Popolazione: 4068 abitanti
Frazione: Macchia Albanese
Altitudine: 521 m/slm
Superficie: 74,50 kmq
Rito: greco - bizantino
Patrono: San Demetrio Megalomartire

Diocesi: Lungro


 Questa cittadina, da cui si ha una visione completa di tutta la Piana di Sibari e della catena del Pollino, si affaccia sul versante destro della bassa valle del Crati ed è il più importante centro culturale delle colonie albanesi d’Italia. San Demetrio Corone vanta delle origini antichissime: esso è stato costruito presso l’abbazia basiliana di Sant’Adriano, fondata nel sec. X da San Nilo di Rossano, ma ancora prima si ha notizia di un borgo citato col nome di Situ Sancti Dimitri, in ricordo del santo greco. Comunque, è con l’insediamento dei monaci basiliani che, seguendo una linea di sviluppo usuale nel Medioevo, si formò un centro sempre più consistente. Testimonianza del fatto che il paese preesisteva all’arrivo degli Albanesi è data dalle Capitolazioni del 3 novembre 1471, quando l’abate archimandrita Paolo Greco si recò presso il notaio De Angelis per rogare un atto che registrò l’impegno ad accogliere i profughi albanesi a seguito del Duca Teodoro Lopez nel casale di San Demetrio, con la facoltà di coltivarne le terre.
 Nel 1524 si ebbe una nuova immigrazione in seguito alla guerra che Carlo V condusse contro i Turchi: gli Albanesi di Corone, città della Morea nel Peloponneso, vennero accolti dall’Imperatore nel Regno di Napoli e si distribuirono nei vari paesi fondati dai loro predecessori. Da qui il nome Corone che venne aggiunto al primitivo nome solo nel 1863.
 San Demetrio Corone è sede del Collegio italo – albanese di Sant’Adriano:
 chiamato in origine Collegio Corsini, fu istituito da Papa Clemente XII, nel 1732 a San Benedetto Ullano allo scopo di preparare il Clero alla conservazione del rito greco; fu trasferito, poi, a San Demetrio Corone nel 1794 a seguito di richiesta del Vescovo Francesco Bugliari, e divenne un importante organismo culturale.
 Dalle sue mura uscirono luminose figure del Risorgimento italiano, come Agesilao Milano (1830-1856) e Domenico Mauro (1812-1873), e letterati e giuristi come Girolamo De Rada (1814-1903) e Cesare Marini (1792-1865).
 

E' un comune italiano di 4.068 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.

Con un'altitudine di 521 metri s.l.m., sulle colline che dalla pianura di Sibari salgono verso la Sila Greca, è un rilevante paese Arbëreshë della Calabria, che conserva l'identità etnica, la cultura e la lingua albanese, i costumi e il rito greco-bizantino. E' sede del Collegio Italo-Albanese di Sant'Adriano (1794), importante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito greco. Il territorio,di complessivi 7.500 ettari,si sviluppa in forma allungata sulle colline della Sila Greca. Le quote topografiche oscillano, per la zona a sud più elevata, tra i 500 e gli 800 metri di altitudine e tra i 400 ed i 40 metri per la porzione a nord,a ridosso dell'alveo del fiume Crati. L'intero territorio è caratterizzato da un reticolo idrografico alquanto sviluppato e complesso. E' solcato in senso longitudinale dal torrente Galatrella che lo delimita,marginalmente dai torrenti Mizofato e Muzzolito,più intermedi quasi tutti affluenti del fiume Crati.Nella parte sommitale,in località Buttorino, Castagna Rotonda e Poggio,la vegetazione dominante è rappresentata da numerosi castagneti che danno a questa zona un aspetto naturalistico del tutto singolare.La zona nord,invece,degradante verso la Piana di Sibari,presenta una morfologia caratterizzata dalla presenza di pianori e terrazzamenti,che si intervallano tra i numerosi torrenti e solchi erosivi.

              San Demetrio Corone vanta delle origini antichissime: è stato costruito presso l’abbazia basiliana di Sant’Adriano, fondata nel X secolo da san Nilo di Rossano, ma ancora prima si ha notizia di un borgo citato col nome di Situ Sancti Dimitri, in ricordo del santo greco. Comunque, è con l’insediamento dei monaci basiliani che, seguendo una linea di sviluppo usuale nel Medioevo, si formò un centro sempre più consistente. Testimonianza del fatto che il paese preesisteva all’arrivo degli albanesi è data dalle Capitolazioni del 3 novembre 1471, quando l’abate archimandrita Paolo Greco si recò presso il notaio De Angelis per rogare un atto che registrò l’impegno ad accogliere i profughi albanesi a seguito del Duca Teodoro Lopez nel casale di San Demetrio, con la facoltà di coltivarne le terre.

              Nel 1524 si ebbe una nuova immigrazione in seguito alla guerra che Carlo V condusse contro i Turchi: gli albanesi di Corone, città della Morea nel Peloponneso, vennero accolti dall’Imperatore nel Regno di Napoli e si distribuirono nei vari paesi fondati dai loro predecessori. Da qui il nome Corone che venne aggiunto al primitivo nome solo nel 1863.

              San Demetrio Corone è sede del Collegio italo – albanese di Sant’Adriano: chiamato in origine Collegio Corsini, fu istituito da Papa Clemente XII, nel 1732 a San Benedetto Ullano allo scopo di preparare il clero alla conservazione del rito greco; fu trasferito, poi, a San Demetrio Corone nel 1794 a seguito di richiesta del vescovo.

 

 

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SABATO &  DOMENICA

 Sabato e Domenica Estate a San Demetrio Corone

...con Massimo Proietto che ci ha accompagnato in un viaggio                       nell’”Italia dell’entroterra” per scoprire tradizioni, usi e costumi                     Regia di Massimo Biagini. 
 
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